Il passaggio dalla stima del valore del capitale economico nel suo complesso, alla stima del valore delle quote parziali non si può risolvere semplicemente nella moltiplicazione del valore complessivo dell’azienda per la percentuale di partecipazione.
La letteratura (M. Massari- L. Zanetti, Valutazione. Fondamenti teorici e best practice nel settore industriale e finanziario, McGraw-Hill, 2008, Milano Seconda Edizione, pag.415 e segg.) ha avuto modo di evidenziare che il minor pregio di un pacchetto di minoranza può essere fatto risalire a due fattori distinguibili sul piano logico:
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impossibilità di definire gli indirizzi strategici e di partecipare alle scelte di gestione, con la definizione di uno sconto in funzione della mancanza del controllo;
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difficoltà di negoziare partecipazioni di scarso rilievo ai fini del controllo, con la definizione di uno sconto in funzione della mancanza di liquidità.
Se, dunque, non esistono dubbi particolari circa la necessità di considerare uno sconto di liquidità per le partecipazioni di minoranza, specie in società non quotate, incertezze ne esistono per quanto riguarda la sua puntuale quantificazione.
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